20.1.08

194, e moratoria sia

Trent’anni, per una legge come la 194, quella su “l’interruzione volontari della gravidanza”, sono tanti. Troppi. Soprattutto se si considerano due fatti: l’approvazione – e la conferma referendaria- della legge sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) ed i progressi che nel frattempo ha fatto la medicina. La legge sulla PMA, costruita sul principio-base del rispetto e della tutela della vita del concepito, è in palese contrasto con la legge sull’aborto. Questa contraddizione va sanata. E’ una questione di serietà. Non si può con una legge affermare una cosa e con un’altra legge dire l’esatto contrario. Il problema dev’essere risolto. Quantomeno con una moratoria. Possibilmente con una revisione della 194. Inoltre non si può ignorare che in trent’anni la medicina ha fatto passi da gigante e che se fino a ieri era impensabile tenere in vita un feto con meno di 24 settimane, oggi è possibile. La normativa va quindi rivista perché è inammissibile permettere l’aborto in un’età in cui il feto potrebbe vivere autonomamente.Bene ha fatto la Lombardia a pendere l’iniziativa in questo campo, mettendo nuove regole alle interruzione di gravidanza che avvengono nei suoi ospedali, senza aspettare che si metta in moto la macchina legislativa nazionale. Altra dimostrazione di come funzionerebbe tutto meglio con il federalismo. La regione ha vietato l’aborto sopra la 21^ settimana, quello selettivo dei gemelli e subordina l’aborto terapeutico alla valutazione di una commissione medica. Come non essere d’accordo? C’è da chiedersi piuttosto come mai il Veneto, regione all’avanguardia nella sanità, dotata di una solida maggioranza di centrodestra e considerata la “Vandea” italiana, non l’abbia ancora fatto. Comunque il sasso nello stagno è stato gettato e dev’essere impegno comune di tutti coloro che hanno a cuore – non solo a parole- i valori, primo fra tutti la vita, a battersi per sanare questa questione.Uno dei motivi che ha determinato molti dirigenti e militanti ad abbandonare An e a fondare la Destra è stata proprio la decisione di Fini di schierarsi, in occasione del referendum sulla procreazione assistita, per l’abrogazione di questa legge. Oggi per noi de la Destra, nata proprio per difendere quei valori non più garantiti in An, battersi per la moratoria degli aborti e per la revisione della 194 non è solo un imperativo etico, ma è qualcosa che ci rende ancora più convinti della nostra scelta.
Paolo Danieli, responsabile nazionale del Dipartimento Sanità

4 commenti:

rosarialeonardi ha detto...

Concordo sulla posizione di Paolo Danieli in relazione alla previsione di limiti per l'aborto terapeutico.Vanno stabiliti parametri in relazione ai quali i medici possano riferirsi.Rosaria Leonardi

rosarialeonardi ha detto...

Noi sosteniamo la moratoria presentata alle Nazioni Unite che preveda nella Carta internazionale l' aggiunta di un emendamento all'art.3.Dove si evidenzia il diritto alla vita,alla libertà,alla sicurezza personale e si inserisca dopo la virgola al diritto alla vita dal concepimento alla morte.Le Nazioni Unite hanno già approvato su proposta italiana la moratoria sulla pena di morte.

Anonimo ha detto...

ritengo che se non ci sono le condizioni per accogliere un figlio è meglio non metterlo al mondo;lo so che è triste ma è più triste far crescere il bimbo in una atmosfera non idonea.La vita è gia abbastanza dura con l'amore,pensa senza!Concordo sui tempi attuali,sono sufficienti per pensare Adriana

rosarialeonardi ha detto...

Ritengo ogni opinione importante ai fini del dibattito.Ma non possiamo non riflettere su un dato oggettivo.L'interruzione volontaria della gravidanza comporta la scelta della donna di decidere se un'altra piccola vita ha il diritto di esistere.Diventiamo noi artefici di questo processo vitale.Riflettiamo al di là di quelle che possono essere considerazioni di carattere etico o religioso o economico sulla valenza della vita.Esistono le culle termiche che danno l'opportunità di abbandonare negli ospedali i neonati nel più assoluto anonimato Dagli accertamenti diagnostici ciò che emerge è fin dalle primissime settimane un cuoricino che batte.Ma in uno stato laico è necessario garantire le scelte di tutti i cittadini e dal mondo della politica devono adottarsi decisioni . Soprattutto che vi sia un ampio e approfondito dibattito.Puntiamo sulla prevenzione credo sia importante.Adriana grazie per la tua opinione

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