26.1.08

MUSUMECI: "SIAMO PRONTI ALLE SFIDE ELETTORALI"

La Sicilia ha bisogno di una nuova classe dirigente. La Destra si sta organizzando per interpretare, mi auguro su un piano di leale collaborazione con le altre forze del centrodestra, la grande voglia di cambiamento che viene dai siciliani, i quali chiedono con forza che il passato venga definitivamente archiviato”.
Lo ha detto il leader de La Destra siciliana, Nello Musumeci, nel corso di un’intervista rilasciata al Tg di Videomediterraneo delle 14.45.
Il responsabile nazionale Enti locali del Movimento guidato da Storace ha aggiunto che “Cuffaro con le dimissioni ha fatto la scelta giusta per sé, la sua famiglia e la Sicilia”.
“Ci avviamo – ha osservato Musumeci - verso un’intensa stagione elettorale, con le probabili Politiche, le Regionali, le Provinciali, e quasi certamente anche le Comunali di Catania. La Destra è pronta ad affrontare queste impegnative sfide nella certezza di sapere rappresentare – ha concluso Musumeci – la profonda voglia di cambiamento che viene dal Paese reale che non ne può di essere dimenticato dalla casta della politica”.

CUFFARO: “I SOLI A PREVEDERE QUESTO EPILOGO”

“Avevo detto a Silvio Berlusconi, nell’incontro avuto prima delle elezioni nazionali e regionali del 2006, che la ricandidatura di Totò Cuffaro avrebbe comportato la paralisi dell’attività di governo in Sicilia”. Lo dichiara l’eurodeputato Nello Musumeci, responsabile nazionale Enti Locali de La Destra e già candidato alla presidenza della Regione con il movimento Alleanza siciliana.“Avevo chiesto – ricorda l’esponente del Movimento guidato da Francesco Storace - agli amici del centrodestra di affidare alle Primarie il compito di scegliere il miglior candidato. Nell’ultimo dibattito tra me, Cuffaro e Rita Borsellino, avevo rivendicato che la Destra mai avrebbe potuto sostenere la candidatura di un uomo politico imputato per favoreggiamento a mafiosi. Oggi, nel riconoscere al presidente della Regione la tardiva forza di una scelta giusta, prendo atto con amarezza che unici nella Cdl e con sacrifici immani avevamo previsto tutto questo. Nell’augurare al presidente Cuffaro un felice esito della sua vicenda giudiziaria, per tutto il centrodestra oggi – conclude Musumeci - è il tempo della politica e presto dovremo assumere iniziative importanti e coraggiose”.

“L’on. Cuffaro e tutto il centrodestra hanno avuto bisogno di far passare diciotto mesi per comprendere che Nello Musumeci aveva ragione”.
Lo ha dichiarato Gino Ioppolo, portavoce regionale de La Destra commentando a caldo le dimissioni del presidente della Regione Salvatore Cuffaro.Per l’esponente del Movimento guidato da Francesco Storace “la decisione del presidente è tardiva e molto egoista”. “Prima – ha aggiunto - ha fatto esporre la coalizione, chiedendo un voto impopolare e costringendo anche partiti un tempo sensibili sul fronte della legalità a mortificare la propria storia. Oggi, con questa sua scelta, nella Cdl si deve aprire una fase nuova – ha concluso Ioppolo - e tutti dovrebbero riconoscere alla comunità umana e politica della vera Destra siciliana di aver visto bene e di aver compiuto scelte coraggiose”.

Infine aggiunge Rosaria Leonardi, responsabile regionale del dipartimento Donne La Destra :''E' finalmente giunto il tempo di scrivere una pagina migliore della storia della nostra Sicilia.Ma non dobbiamo abbassare la guardia.I trasformismi sono in agguato.Chiediamo nella scelta dei candidati alla presidenza della Regione, che sia rispettato un codice etico e criteri meritocratici.NON SI PUO' PRESCINDERE DA CIO'.Uomini che per convinzione ,per scelte coerenti di alto profilo siano in grado di ridare prestigio e dignità a questa nostra terra.

REGIONE: "SI DIMETTE E FESTEGGIAMO A CANNOLI"

Il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, si dimette. Lo ha detto suo fratello Silvio, che lo ha accompagnato all'Assemblea regionale siciliana. "Si dimetterà, ce lo ha detto. Non poteva fare altrimenti, questo accanimento giudiziario ma anche politico non poteva andare avanti", ha detto Silvio Cuffaro, che ha aggiunto: "Lo accoglieremo in famiglia per dargli la serenità che merita. Ora si' che vale la pena di fare festa con i cannoli".
Alle 13.14 di oggi 26 Gennaio 2008, il governatore ha rassegnato le proprie 'dimissioni irrevocabili nel corso di una seduta straordinaria dell’Ars, convocata su sua richiesta dal presidente Miccichè per comunicazioni urgenti.
Con le dimissioni di Cuffaro, per la prima volta nella storia dell'autonomia siciliana viene sciolta l'Assemblea regionale, che nel 2007 ha festeggiato i 60 anni del suo insediamento. In base allo Statuto siciliano, in caso o di dimissioni (come in quelli di rimozione, di impedimento permanente o di morte) del presidente della Regione, si procede alla nuova e contestuale elezione dell'Assemblea regionale e del presidente della Regione entro i successivi tre mesi. Nel periodo tra lo scioglimento dell'Assemblea e la nomina del nuovo governo regionale i presidenti e gli assessori possono compiere atti di ordinaria amministrazione. Secondo un'intepretazione la "reggenza" della giunta potrebbe essere affidata al vice presidente della Regione, attualmente l'esponente dell'Mpa, Lino Leanza. La legge costituzionale 23 febbraio 1972, numeri 1, ha stabilito, all'articolo quattro che "finchè non sia riunita la nuova Assemblea regionale siciliana (...) sono prorogati i poteri (...) della precedente Assemblea".

25.1.08

CRISI DI GOVERNO: IL SENATO NEGA LA FIDUCIA

Il Senato ha negato la fiducia al governo Prodi con 156 sì, 161 no e un astenuto. Tre senatori (Pallaro, Pininfarina e Andreotti) non hanno partecipato alla votazione. I senatori presenti erano 319, 318 i votanti (Giuseppe Scalera, infatti si e' astenuto). La maggioranza richiesta per questa votazione era di 160 voti. Contro il governo hanno votato, oltre agli esponenti del centrodestra, anche: Mastella, Barbato, Fisichella, Turigliatto e Dini. Storace: “Prepariamo le tipografie per la campagna elettorale”
''Dopo il meraviglioso voto del Senato, qualunque pasticcio di governo si fermerebbe a dodici ministri. Prepariamo le tipografie per la campagna elettorale''. Lo afferma il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, dopo il voto del Senato.
Per l’Italia e soprattutto per il Sud è finito un incubo durato 618 giorni. Adesso l’unica via maestra è ridare la parola agli elettori che riporteranno il centrodestra alla guida del Paese. La Destra è pronta per la battaglia accanto a Silvio Berlusconi ”.
Lo ha detto il leader de La Destra siciliana, l’europarlamentare Nello Musumeci commentando il voto del Senato che ha negato la fiducia al governo Prodi.

CUFFARO E LA POLITICA IN…CREDIBILE


Questa è l’Italia in cui se un cittadino comune viene condannato non può fare neppure il vigile urbano, mentre se è condannato una della casta può fare il presidente della Regione. La scelta di Cuffaro di restare al suo posto allontana ancora di più la gente dalla politica.
Una condanna a cinque anni non è roba da niente. Anche se è caduto l’aggravante del favoreggiamento alla mafia, il problema non è di natura giuridica, ma di opportunità politica.
Questa è l’Italia in cui se un cittadino comune viene condannato non può fare neppure il vigile urbano, mentre se è condannato una della casta può fare il presidente della Regione. La scelta di Cuffaro di restare al suo posto allontana ancora di più la gente dalla politica. Nel 2006 ho sostenuto che Cuffaro non avrebbe dovuto ricandidarsi alla presidenza della Regione per motivi di opportunità politica visto che era indagato. Per gli stessi motivi il governatore oggi, dovrebbe dimettersi.
L’attesa della sentenza del processo al governatore ha lasciato in una sorta di limbo l’attività del governo regionale e la stessa vicenda giudiziaria che coinvolge Cuffaro ha condizionato e condiziona pesantemente l’immagine dell’Isola nel resto del Paese e in Europa, e sono i titoli delle prime pagine dei principali quotidiani nazionali a darcene testimonianza.
Deteniamo tutti i primati negativi: le famiglie siciliane sono sempre più povere e il tasso di disoccupazione è il più alto del Paese. Manca un progetto di sviluppo, la qualità della spesa dei fondi comunitari è inesistente, così come il Piano energetico, il Piano di Protezione civile e quello idrogeologico. Siamo il fanalino di coda in Europa, superati persino dalle regioni dell’entroterra greco.
Avevamo ragione quando sostenevamo che Cuffaro non avrebbe dovuto ricandidarsi. Bene, il governatore rimane in sella dopo una condanna non per abuso d’ufficio.
Visti i precedenti, rimango seriamente perplesso sulle prospettive future.

On.Nello musumeci

23.1.08

OCSE: IN ITALIA GLI STIPENDI PIU’ LEGGERI

La notizia conferma quanto milioni di italiani sperimentano ogni giorno sulla propria pelle: i salari dei dipendenti del Bel Paese sono fra i più leggeri di tutta Europa. Lo dicono i dati pubblicati dall’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo i quali ci superano pure Grecia e Spagna, dopo di noi ci sta solo il Portogallo, fanalino di coda.
Lo stipendio medio di un dipendente italiano è di 1350 euro al mese (16 242.00 l’anno, compresa la tredicesima). E’ un dato assai preoccupante, perché le famiglie ormai al collasso non riescono a vivere decentemente e ad arrivare neppure a metà del mese. Gli italiani ,rispetto ai primi della classifica Ocse cioè Regno Unito, Svizzera e Giappone , guadagnano il 42% in meno.
Oltretutto, osserva ancora l’Ocse , negli ultimi due anni, dal 2004 al 2006 , l’Italia è scesa di cinque posizioni, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti non riesce a tenere il passo con l’aumento dei prezzi del caro vita. La questione sembra nata dal grande divario che esiste nelle buste paghe fra retribuzione lorda e retribuzione netta, infatti , guardando la retribuzione lorda di una busta paga, essa è cresciuta del 3,2% in media col resto dell’Europa, ma sta di fatto che in Italia ci sono molte più trattenute, ecco spiegato il grande divario.
In Sicilia la situazione è ancora più pesante, in quanto spesso nelle famiglie a lavorare è una sola persona e il tasso di povertà è aumentato ulteriormente. Ad aggravare la situazione, il crescente ricorso ai prestiti , attraverso le finanziarie il cui numero , non a caso sta crescendo a dismisura. Se ciò non ci fa riflettere e far prendere alla politica seri provvedimenti, credo che presto potremmo non annoverare più il nostro paese tra quelli sviluppati.
* M.Concetta Cusimano, dirigente La Destra-As di Adrano

20.1.08

ABORTO: LEONARDI "GIUSTO RIVEDERE LA 194"

Dopo le polemiche degli ultimi giorni sulla richiesta di revisione della legge 194 sull’aborto, interviene la coordinatrice regionale delle Donne de La Destra-Alleanza siciliana, Rosaria Leonardi, la quale in una nota sostiene che “serve un serio e approfondito dibattito che porti a una revisione della 194”.
“In particolare – aggiunge - va fatta un’attenta analisi e riflessione sulla questione relativa all’aborto terapeutico possibile a 24 settimane. A tal proposito condividiamo la richiesta avanzata dal cardinale Ruini di abbassare il limite per l’aborto terapeutico a 22 settimane, perché è stato ampiamente dimostrato che già a 23 settimane il feto può vivere in quanto le cure intensive neonatali hanno raggiunto l’eccellenza e quindi assicurano alte percentuali di sopravvivenza”. “E’ necessario – prosegue Leonardi - affrontare problematiche di così forte impatto sociale a livello istituzionale e, soprattutto, in maniera trasversale in Parlamento, con senso di responsabilità da parte dei nostri rappresentanti. La vita – evidenzia - deve essere salvaguardata, garantita e tutelata. Sempre e comunque. Al di là delle diverse considerazioni di ordine etico, morale, religioso e delle divisioni tra laici e cattolici, tra sinistra radicale e moderata”,conclude Leonardi.

194, e moratoria sia

Trent’anni, per una legge come la 194, quella su “l’interruzione volontari della gravidanza”, sono tanti. Troppi. Soprattutto se si considerano due fatti: l’approvazione – e la conferma referendaria- della legge sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) ed i progressi che nel frattempo ha fatto la medicina. La legge sulla PMA, costruita sul principio-base del rispetto e della tutela della vita del concepito, è in palese contrasto con la legge sull’aborto. Questa contraddizione va sanata. E’ una questione di serietà. Non si può con una legge affermare una cosa e con un’altra legge dire l’esatto contrario. Il problema dev’essere risolto. Quantomeno con una moratoria. Possibilmente con una revisione della 194. Inoltre non si può ignorare che in trent’anni la medicina ha fatto passi da gigante e che se fino a ieri era impensabile tenere in vita un feto con meno di 24 settimane, oggi è possibile. La normativa va quindi rivista perché è inammissibile permettere l’aborto in un’età in cui il feto potrebbe vivere autonomamente.Bene ha fatto la Lombardia a pendere l’iniziativa in questo campo, mettendo nuove regole alle interruzione di gravidanza che avvengono nei suoi ospedali, senza aspettare che si metta in moto la macchina legislativa nazionale. Altra dimostrazione di come funzionerebbe tutto meglio con il federalismo. La regione ha vietato l’aborto sopra la 21^ settimana, quello selettivo dei gemelli e subordina l’aborto terapeutico alla valutazione di una commissione medica. Come non essere d’accordo? C’è da chiedersi piuttosto come mai il Veneto, regione all’avanguardia nella sanità, dotata di una solida maggioranza di centrodestra e considerata la “Vandea” italiana, non l’abbia ancora fatto. Comunque il sasso nello stagno è stato gettato e dev’essere impegno comune di tutti coloro che hanno a cuore – non solo a parole- i valori, primo fra tutti la vita, a battersi per sanare questa questione.Uno dei motivi che ha determinato molti dirigenti e militanti ad abbandonare An e a fondare la Destra è stata proprio la decisione di Fini di schierarsi, in occasione del referendum sulla procreazione assistita, per l’abrogazione di questa legge. Oggi per noi de la Destra, nata proprio per difendere quei valori non più garantiti in An, battersi per la moratoria degli aborti e per la revisione della 194 non è solo un imperativo etico, ma è qualcosa che ci rende ancora più convinti della nostra scelta.
Paolo Danieli, responsabile nazionale del Dipartimento Sanità

ALCOLISMO GIOVANILE: LA DESTRA SCENDE IN PIAZZA

Entusiasmante giornata di mobilitazione per il dipartimento regionale delle donne de La Destra .


Migliaia di volantini sono stati distribuiti in tutta la Sicilia per evidenziare ciò che determina l'uso eccessivo dell'alcool. Tutte le dirigenti sono state impegnate nel sottolineare che l'alcool è una droga ed in quanto tale si deve affermarne la pericolosità.


Hanno partecipato , Costanza Afan De Rivera socio fondatore de la Destra,l'on Gino Ioppolo , portavoce reg. del la Destra, Rosaria Leonardi , resp.reg. dipart.donne la Destra, Conny Falcone resp prov. Siracusa, Adriana Curcio resp prov. Ragusa, Enza Di Gloria resp.prov. Enna, Tania Blandi resp. prov. Palermo, Raimonda Battaglia resp. prov. Agrigento, Eugenia Ragusa resp. reg, commiss. politiche sociali As . Mimma Brigandi, cons.comun. Nizza di Sicilia, Tina Ansaldi cons.comun. Chiaramonte Gulfi, M.Concetta Cusimano Adrano ,Tania Costa Catania , Patrizia Monaco Lentini , Maria Migliore Floridia (Sr), Laura Russo Vittoria (Rg), Montagnina Catalano Villafranca Tirrena , Luciana Verdiglione Messina, Cettina Calabrini Caltagirone , Fiorella Frazzetto Francofonte . Hanno inoltre preso parte alla ns manifestazione i portavoce cittadini de la Destra -as Francesco Papale ad Augusta, Giuseppe Pollicino a Lentini e ancora Fabrizio Macaluso a Caltanissetta.

Intervento di Nello Musumeci a Orvieto I parte

Intervento di Nello Musumeci 20.07.08 II parte

Nello Musumeci III parte

Nello Musumeci IV parte