1.3.08

REGIONALI, MUSUMECI- IOPPOLO: "LA DESTRA VERSO UNA PROPRIA CANDIDATURA A GOVERNATORE"



La segreteria regionale de La Destra, preso atto che da parte della coalizione che sostiene il candidato Raffaele Lombardo non si è operato alcun segnale di concreta apertura rispetto alla richiesta di pari dignità fra tutte le forze del centrodestra siciliano, ribadendo con ciò il proposito di non volere dialogare con il nostro Movimento, ha confermato l’intenzione di presentare un proprio candidato alla presidenza della Regione Siciliana e negli Enti locali le cui amministrazioni verranno rinnovate nel prossimo mese di giugno, a partire dal Comune e dalla Provincia regionale di Catania”.

Lo ha dichiarato il portavoce regionale de La Destra, Gino Ioppolo, al termine dei lavori della segreteria regionale che si è svolta oggi a Catania.
“Restiamo convinti che in Sicilia come a Roma – ha aggiunto Ioppolo – le forze politiche centriste (Pdl, Lega e Mpa), commettendo l’ennesimo errore politico, impediscono la formazione di una ampia coalizione capace di sconfiggere la sinistra e determinare un’azione di rinnovamento della politica. La scelta del presidente Berlusconi di ostacolare l’apparentamento alla nostra lista alle elezioni nazionali, rafforza la nostra convinzione che anche nell’Isola si debba operare un decisione forte, per salvaguardare – ha concluso - i valori della Destra politica e portarli nelle Istituzioni, a difesa degli interessi autentici dei siciliani.

“La coalizione che sostiene Lombardo dice che con noi non si può fare alleanza a livello nazionale, per la Provincia e il Comune di Catania, non si può fare per gli altri Enti locali, ma si può fare soltanto per la Regione. Noi non possiamo fare i portatori d’acqua. Donatori di sangue sì, ma non fino all’anemia”.
Lo ha detto il leader de La Destra siciliana, Nello Musumeci, all’indomani della decisione della segreteria regionale del Movimento di presentare una propria candidatura alla presidenza della Regione.
Per l’europarlamentare “il Centrodestra, anzi il centro, perché An non c’è più, ha perso una grande occasione, quella di potere creare con noi una coalizione ampia, sostanziosa, capace di creare un’alternativa alla sinistra”.
"E invece – ha aggiunto Musumeci - ancora si continua a operare con i veti e con l’arroganza. Ci sarebbe voluta una grande coalizione di centrodestra, per rafforzare un progetto di governo, per moralizzare la politica, per determinare una discontinuità con il passato e per essere alternativi alla sinistra, ma a quanto pare noi non siamo graditi alla coalizione che sostiene Lombardo. Ognuno – ha concluso - vuole giocare all’asso pigliatutto”.
Nel tardo pomeriggio, Musumeci ha confermato all'agenzia Italpress l'intenzione de La Destra di presentare un proprio candidato alla presidenza della Regione. "Sara' un candidato - ha detto - autorevole e qualificato che dovra' aggregare e potrà aggregare i consensi di tanti siciliani che sono disgustati da un certo modo di fare politica e non vogliono consegnarsi fra le braccia della sinistra". (ITALPRESS).





27.2.08

ELEZIONI: LA DESTRA CRESCE ANCORA E SALE AL 3,6%



Questa settimana sostanzialmente due novità hanno portato modifiche alla struttura dei dati: da una parte l’accordo con i radicali che sono entrati nelle liste del Partito Democratico e dall’altra l’apparentamento per il sud tra il PdL e il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. Con queste due operazioni l’offerta che gli italiani troveranno sulle liste elettorali pare che stia raggiungendo una sua configurazione definitiva. Quindi la comparazione con i dati precedenti deve tenere conto di questi spostamenti.
Il centrodestra ha intensificato la sua campagna elettorale: il PdL si attesta al 37%, la Lega Nord al 5,3 e l’MpA al 2% portando lo schieramento che sostiene Silvio Berlusconi al 44,3% (settimana scorsa era al 43,5%), mentre il PD incassa l’elettorato proveniente dai radicali ma sicuramente subisce un danno dalla polemica che questo accordo ha prodotto. Solo quando le polemiche saranno cessate si potrà valutare a fondo il vantaggio. Il Partito democratico, porta a casa il 32,5%, (la settimana precedente era al 31%) mentre la lista apparentata, l’Italia dei Valori, si attesta al 3% (era al 3,2%) per un totale, dei partiti che sostengono Veltroni, del 35,5% (era al 34,3%).
Quindi la differenza tra i due schieramenti, oggi come del resto la scorsa settimana è di 8,8 punti. Sono quindi 15 giorni che i due schieramenti sono inchiodati sulle rispettive posizioni benché in movimento al loro interno. La rimonta di Veltroni che era partita in modo travolgente si è oggettivamente fermata, rallentata e consolidata, in questi ultimi dieci giorni.
La Destra di Storace continua una lenta e costante crescita verso il 4%, attestandosi al 3,6%, mentre l’Udc perde mezzo punto (dal 7 al 6,5%), la Rosa Bianca è ed era all’ 1%, la Sinistra Arcobaleno, totalmente bloccata dalle fasi preliminari della campagna elettorale, si attesta al 7% perdendo un punto secco e per ultimo, parte benino anche con la campagna pubblicitaria di questi giorni il candidato Boselli che toglie un punto a Veltroni.
Gli indecisi restano intorno al 15%. La partita non può certamente definirsi chiusa, anzi pare essere entrata nel vivo e benché il vantaggio sia marcato, esistono le condizioni di fluidità dell’elettorato estremamente interessanti in quanto la Sinistra Arcobaleno non pare attrezzata, al momento, per respingere il saccheggio affascinante di Veltroni che conta oggettivamente su un bacino più elevato e più mobile, più disponibile a votarlo di quanto non sia l’elettorato dell’Udc o quello de La Destra di Storace che appare oggi molto radicato e determinato nelle proprie scelte.
Luigi Crespi fonte http://www.crespiricerche.it/

24.2.08

FOLLA ED ENTUSIASMO PER L'APERTURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE CON FRANCESCO STORACE


Una sala stracolma di folla. Entusiasmo alle stelle. Così il popolo de La Destra siciliana ha accolto il segretario nazionale, Francesco Storace, che ieri sera ha aperto la campagna elettorale de La Destra al centro fieristico-culturale Le Ciminiere, a Catania.

L’ex ministro della Salute ha attaccato senza mezze misure il governo di centrosinistra e gli ex alleati del centrodestra a partire da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. “’Leggo sui giornali che Berlusconi – ha detto Storace - è preoccupato dai sondaggi e per questo mi starebbe per chiamare, ma interrogato il morto non risponde: io non ho ricevuto alcuna telefonata”.
Quindi, l’ex governatore del Lazio dopo aver ricordato che “ci sono stati nei nostri confronti dei veti inaccettabili” si è detto “veramente arrabbiato perchè il Cavaliere ha ritenuto di potere fare a meno di persone leali per prendersi quelli che lo tradiranno. La verità è che Berlusconi ha fatto fuori Casini e La Destra per pareggiare alle elezioni nazionali e così poi fare le larghe intese. Ma la gente non vuole sentire parlare di queste cose, ha altre emergenze. La gente chiede sicurezza, lavoro e valori. Il limite di Berlusconi è che un giorno dice una cosa e il giorno successivo il contrario; mentre Veltroni di qualunque cosa accade dice che passava di lì per caso”.
Stoccate anche nei confronti di Fini definito “il Mastella del terzo millennio perchè è quello che è abituato ad alzare il prezzo ogni volta. Lui è uno che non si conta nei congressi e adesso ha scoperto che ci si può non contare anche alle elezioni perché pretende che i cittadini non trovino né le preferenze, né il partito. Questo non è democratico. Fini - ha aggiunto Storace - faccia la sua strada. Si accontenti di fare il segretario o quale altra collocazione all’interno del Pdl e non so che carriera possa fare. Però capisca che l’Italia non sta appesa alla sua carriera personale. Con i veti Fini ha fatto già perdere le politiche del ‘96 quando disse no a Rauti. Nel 2005 quando disse no alla Mussolini e io ne ho fatte le spese in prima persona e, infine, alle politiche del 2006 quando disse no a Musumeci. Tutto questo non e’ giusto. Nonostante i veti il vero nemico della campagna elettorale è Veltroni che ha ereditato la gestione del governo Prodi”.
Alle politiche “dopo la svolta neo centrista di Fini, noi e la Fiamma tricolore avremo l’onore di portare il simbolo della destra sulla scheda elettorale. Avremo una forza in più: Daniela Santanchè, candidata premier. E’ una donna coraggiosa - ha sottolineato Storace – alla guida di una squadra seria, con proposte concrete che riguardano la vita dei cittadini: dalla lotta al caro vita alla sicurezza al lavoro”.
Non poteva mancare un passaggio anche sulle prossime Regionali in Sicilia: “Aspettiamo di sapere chi sarà il candidato unico del centrodestra, poi i nostri dirigenti siciliani decideranno, perchè ancora siamo alla penultima e non all’ultima notizia. Se nel centrodestra ci sarà una frattura interna discuteremo sulla frattura perché l’importante non è il nome ma il programma. Certo che tutti i partiti siciliani parlano di autonomia, ma poi le decisioni devono arrivare da Roma”.
Poi Storace ha ribadito che “noi vogliamo esserci nel centrodestra, vogliamo rappresentare un valore aggiunto. L’unica pregiudiziale è che il candidato deve rappresentare una discontinuità con il passato nei metodi prima che nei nomi”. Per quanto riguarda comunque le “decisioni siciliane” il leader de La Destra ha confermato “la piena autonomia” dei dirigenti regionali, e quindi “la scelta dovrà farla Musumeci con il partito”.
Il leader de La Destra si è soffermato anche sulle prossime elezioni Amministrative. “Chi può negare a me di sottopormi al giudizio degli elettori come sindaco di Roma e a Nello Musumeci come sindaco o presidente della Provincia di Catania, dopo i 10 anni della sua apprezzata e indimendicata esperienza alla guida dell’Amministrazione provinciale etnea?”, ha affermato Storace scatenando l’ovazione della folla.
Da parte sua Musumeci ha osservato che Catania “è una città martoriata, offesa, in ginocchio, sommersa dai debiti, con un sindaco che ha disertato per un seggio senatoriale”. Per il leader de La Destra siciliana “il problema non è di nomi, ma di discontinuità rispetto al passato: diciamo basta con le clientele e gli apparati. Noi a prescindere da tutto – ha aggiunto Musumeci – siamo pronti alla battaglia per tenere alta la fiaccola della Destra identitaria e valoriale”.
Anche il leader de La Destra siciliana non ha risparmiato critiche nei confronti di Berlusconi e Fini. “Noi non siamo impresentabili. Alla nostra Costituente, il Cavaliere disse che il suo cuore batteva a destra, oggi possiamo dire che Berlusconi è ostaggio del livore di un capocorrente che ha venduto il suo passato e il suo futuro”.
Sulle prossime Regionali, Musumeci ha osservato che il centrodestra “è spaccato ma mostra i muscoli”. “Mi ricorda quel manipolo di gente che cantava e ballava mentre il Titanic stava affondando”. L’europarlamentare ha poi spiegato che “noi staremo con la coalizione solo se il candidato alla presidenza della Regione potrà offrire tutte le garanzie di rottura con il passato fatto di clientele e di parassitismo. Non so – ha concluso – come tutto ciò si chiami a Milano o a Venezia, in Sicilia si chiama cuffarismo”.
Prima avevano preso la parola il portavoce provinciale Luciano Messina, quello nazionale dei giovani Ruggero Razza, la coordinatrice regionale Donne, Rosaria Leonardi, e il portavoce regionale Gino Ioppolo.




ALCUNI MOMENTI DELLA SERATA COI SIMPATIZZANTI DE LA DESTRA E IL LORO LEADER NAZIONALE STORACE.







Intervento di Nello Musumeci a Orvieto I parte

Intervento di Nello Musumeci 20.07.08 II parte

Nello Musumeci III parte

Nello Musumeci IV parte